La storia del DISC

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Come si sono evoluti nel tempo alcuni dei fondamenti e il linguaggio del DISC? Le teorie e le pratiche DISC, infatti, non sono nuove: la misurazione e la classificazione dei comportamenti in quattro categorie distinte esistono da molto tempo. Sebbene il linguaggio e le descrizioni siano cambiate, i quattro tipi principali sono molto coerenti nel tempo.

William Marston ha insistito sul fatto che i quattro tipi di comportamento DISC derivino dalla percezione che le persone hanno di se stesse e dalla loro interazione con l’ambiente. Ha incluso due dimensioni che influenzano il comportamento emotivo delle persone: la prima dimensione è la percezione che una persona ha dell’ambiente circostante come favorevole o sfavorevole; la seconda dimensione è la percezione che una persona ha del controllo o della mancanza di controllo sul proprio ambiente.

D Percepisce se stesso come più potente dell’ambiente e l’ambiente come sfavorevole;

I Percepisce se stesso come più potente dell’ambiente e l’ambiente come favorevole;

S Percepisce se stesso come meno potente dell’ambiente e l’ambiente come favorevole;

C Percepisce se stesso come meno potente dell’ambiente e l’ambiente come sfavorevole;

Il lavoro di Marston è servito come base per la valutazione DISC, che è stato utilizzato da oltre 50 milioni di persone da quando è stato lanciato nel 1972 e che oggi rimane il punto di riferimento per la comprensione del comportamento e delle emozioni.

Marston non creò mai una valutazione formale, ma la sua teoria fu poi sviluppata dallo psicologo del lavoro Walter Vernon Clarke in uno strumento di valutazione comportamentale che misurava la percezione che gli individui avevano di se stessi e di come pensavano che gli altri li avrebbero percepiti. Chiamato Activity Vector Analysis, consisteva in un elenco di aggettivi che chiedevano alle persone di dare una descrizione accurata di sé.

Quasi dieci anni dopo, la Clarke Associates ha sviluppato con John Cleaver una nuova versione di questo strumento, chiamata “Self-Description”. Invece di utilizzare una lista, questa versione richiedeva agli intervistati di fare una scelta tra due termini applicabili che avessero il punteggio più e meno descrittivo. Questo processo viene utilizzato ancora oggi, sebbene siano stati apportati degli aggiustamenti allo strumento in termini di scelta dei termini e delle descrizioni.

Negli anni ’70, un’ulteriore analisi della valutazione ha portato a sostenere uno strumento basato sul DISC. John Geier e Dorothy Downey utilizzarono l’“autodescrizione” per creare l’originale Personal Profile System (PPS). Utilizzando i dati delle ventiquattro domande auto-riportate, Geier e Downey crearono una versione più chiara e nacque così lo strumento di valutazione DISC originale.